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Ecodesign per una progettazione sostenibile degli imballaggi

Apr. 3 2024

MAGAZINE

Il recente accordo di Consiglio e Parlamento europeo in materia di imballaggi - Packaging and Packaging Waste Regulation, PPWR - e di riduzione della quantità di rifiuti ad essi ascrivibile, riporta al tema della ricerca sui materiali utilizzati per confezionare, trasportare e vendere le merci. 

LE FUNZIONI DEL PACKAGING

La confezione o packaging, svolge differenti funzioni. Essa non solo contiene la merce, ma ha anche il compito di proteggerla lungo tutto il suo ciclo di vita - produzione, trasporto e stoccaggio, durante il tempo trascorso sullo scaffale, sino al momento dell’acquisto e dell’utilizzo - evitando il rischio di contaminazione e garantendo il buono stato di conservazione di ciò che si trova al suo interno. La confezione, poi, svolge una funzione informativa. 
Sull’involucro esterno di tutti i prodotti devono essere esposti con chiarezza elementi quali: la composizione e le caratteristiche del prodotto, le modalità di utilizzo, la conservazione e la data di scadenza oltre alle indicazioni di smaltimento. 
A seconda delle necessità, l’involucro può fungere da strumento per dividere ciascuna porzione, secondo un approccio paragonabile a quello dei blister dei medicinali. 
Il packaging, inoltre, è anche una leva di marketing: forme, colori e tipologia di materiale utilizzato sono fattori studiati per migliorare l’esperienza di acquisto, e possono essere determinanti nella scelta di una merce. A queste considerazioni ne va aggiunta un’ultima, che ha a che vedere non solo con le disposizioni europee, ma anche con l’attenzione crescente che aziende e consumatori hanno nei confronti dell’ambiente e dei temi di sostenibilità. Il packaging deve avere un ridotto impatto ambientale, dev’essere riciclabile e possibilmente riutilizzabile.
Appare chiaro che immettere sul mercato un prodotto, implica anche progettarne accuratamente l’involucro che lo conterrà. 

ECODESIGN UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

Tra gli strumenti a disposizione per individuare il packaging adatto, c’è l’Ecodesign. Un approccio di progettazione delle confezioni e del materiale con cui sono realizzate, che ha come obiettivo quello di contenere il più possibile l’impatto ambientale, garantendo, allo stesso tempo, funzionalità e convenienza economica. Questa metodologia, si inserisce nella logica dell’Economia Circolare e si sviluppa seguendo alcune linee guida. Si tratta infatti di:

  • minimizzare l’uso dei materiali impiegati per gli imballaggi, anche attraverso la razionalizzazione dei componenti e con uno studio accurato dei requisiti del prodotto da preservare
  • scegliere materiali con un basso impatto ambientale
  •  ridurre il volume degli imballaggi
  •  evitare gli sprechi, progettando contenitori che consentano che il prodotto possa essere utilizzato tutto con facilità (cioè che la confezione si possa svuotare completamente)
  • prestare attenzione al fine vita del prodotto, attraverso l’uso di imballaggi facilmente separabili, così che possano essere correttamente conferiti nella raccolta differenziata.

Per ottenere questi risultati, l’Ecodesign è supportato da strumenti di misurazione e progettazione
Tra i quali vi sono:

  • analisi LCA o Life Cycle Assessment, una metodologia scientifica consolidata che calcola limpatto ambientale di un prodotto o servizio nel corso di tutto il suo ciclo di vita, partendo dalla fase di progettazione, sino ad arrivare alla fase di fine vita, passando per il reperimento delle materie prime ed esaminando anche i passaggi e gli elementi necessari per la sua realizzazione

  • analisi della Carbon Footprint, lo studio delle emissioni di GHG derivanti da tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto. La Carbon Footprint di Prodotto è unapplicazione particolare del Life Cycle Assessment (LCA).  Nel corso di questanalisi viene preso in considerazione ogni passaggio del ciclo di vita del prodotto, dalla fase Upstream riguardante i processi correlati alla Supply Chain (estrazione, produzione e lavorazione di materie prime, semilavorati e vettori energetici), a quella Core (trasporto delle materie prime e processi produttivi) fino alla fase Downstream (distribuzione ai consumatori, utilizzo e fine vita del prodotto) 

  • analisi della Water Footprint, uno studio che misura il volume totale di acqua dolce utilizzata in modo diretto e/o indiretto per realizzare un prodotto o un servizio lungo tutto il suo ciclo di vita. 

IMBALLAGGI IN PLASTICA: QUALI SONO LE SOLUZIONI SOSTENIBILI?

Secondo i dati raccolti da Eurostat, nel 2021 sono stati prodotti in media 35,9 kg di rifiuti in plastica provenienti da imballaggi pro capite, meno della metà dei quali (14,2kg) sono stati riciclati. Una soluzione per rendere le plastiche da imballaggi più sostenibili e facilmente riciclabili è quella di applicare le conoscenze ad oggi a disposizione sui polimeri per individuare di volta in volta, quali siano i materiali più adatti alla conservazione dei differenti prodotti. In particolare, l’uso di contenitori in PET o di packaging monomateriale, permetterebbe di migliorare quantità e qualità della plastica riciclata. Allungando il ciclo di vita degli imballaggi e consentendo l’applicazione dei principi di Economia Circolare. 

IL CONTRIBUTO DI BUREAU VERITAS NEXTA

Bureau Veritas Nexta supporta le aziende nei passaggi imprescindibili per efficientare i processi, contenere i costi e adottare modelli di produzione sostenibili e dal ridotto impatto ambientale.