Oggi, gli obiettivi di decarbonizzazione delle aziende possono avvalersi di un percorso di digitalizzazione e di gestione intelligente degli asset, grazie a una piattaforma in cloud che sviluppa le potenzialità dell’intelligenza artificiale per analizzare i consumi degli edifici e ottimizzare l’uso degli impianti, grazie alla sinergica integrazione di competenze avviata tra Bureau Veritas Nexta ed Evogy.
Le due aziende, accogliendo pienamente il principio Energy Efficiency First, con cui l’Unione Europea propone di ridurre al minimo i consumi di energia come prima misura per ridurre l’impatto complessivo delle attività antropiche, hanno avviato una collaborazione che intende accompagnare efficacemente i clienti nel percorso di decarbonizzazione.
PER APPROFONDIRE
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Cos’è una strategia di decarbonizzazione?
Oggi molte aziende hanno bisogno di ridurre il loro impatto ambientale, misurato in termini di emissioni, per diverse ragioni: in alcuni casi può essere una richiesta che deriva dall’allineamento a regolamenti europei e dal posizionamento sul mercato, in altri un allineamento alle policy di gruppo. In tutti i casi per ottenere una buona performance in quest’ambito e raggiungere gli obiettivi nei tempi attesi, occorre un approccio multidisciplinare e organizzato, che può essere definito strategia di decarbonizzazione.
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Come si misurano le emissioni?
Le emissioni legate a un edificio si riferiscono alle emissioni di gas serra e ad altri inquinanti associati alle attività legate all'edificio durante il suo ciclo di vita completo. Queste emissioni possono derivare da diverse fonti, tra cui la produzione dei materiali da costruzione, la costruzione e demolizione dell'edificio, le operazioni quotidiane (come il riscaldamento, la climatizzazione,l'illuminazione e l'uso di elettrodomestici), la gestione dei rifiuti e, infine, la fine della vita dell'edificio.
La misurazione delle emissioni legate a un edificio coinvolge spesso il calcolo delle emissioni di gas serra, come anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e ossidi di azoto (NOx). Tali misurazioni possono essere sviluppate attraverso l’applicazione della Life Cycle Assessment (LCA), ovvero una metodologia che valuta le prestazioni ambientali di un edificio con l’approccio dalla culla alla tomba e quindi dall'estrazione delle materie prime fino alla fine della sua vita utile, includendo anche la valutazione della prestazione energetica dell’edificio durante la sua operatività. Con la Life Cycle Assessment si misurano il consumo di energia e le emissioni associate all'uso di energia elettrica, riscaldamento, climatizzazione e altri sistemi. Il metodo valuta aspetti legati allo Scope 1 e Scope 2 del GHG Protocol, quantificando le emissioni dirette prodotte dall'edificio stesso (emissioni di combustibili utilizzati per il riscaldamento per esempio) e le emissioni indirette associate all'uso di energia elettrica acquistata.
Misurare le emissioni legate a un edificio con l’approccio del ciclo di vita consente pertanto una valutazione completa e integrata di tanti fattori, che possono essere utilizzati per sviluppare strategie di riduzione delle emissioni e migliorare la sostenibilità ambientale dell'edificio. -
Come si possono ridurre le emissioni di un edificio? E nel caso di un sito produttivo?
Le emissioni di un edificio sono per lo più correlate ai consumi delle attività che si svolgono nell’edificio stesso. Sia che si tratti di combustibile per il riscaldamento, con emissioni prodotte nello stesso luogo di utilizzo, sia che si tratti di energia elettrica per illuminazione, raffrescamento e altri usi, con emissioni immesse in ambiente nel sito di produzione dell’energia elettrica, per conoscere l’impatto ambientale, occorre conoscere i consumi, salvo il caso in cui l’edificio consumi solo energia elettrica, prodotta da fonti rinnovabili. Per i siti produttivi il ragionamento è simile, ma alcune attività hanno esigenze specifiche, correlate al tipo di prodotto da realizzare. Ad esempio, ci possono essere processi industriali che necessitano di alte temperature, difficilmente raggiungibili con dispositivi che utilizzano solo l’energia elettrica. In questi casi, gli approfondimenti riguardanti i processi di combustione possono essere analizzati nel dettaglio ed ottimizzati per ridurre al massimo gli sprechi, oppure convertendo gli impianti alimentati da fonti fossili perché possano funzionare con fonti rinnovabili, come, ad esempio, l’idrogeno verde.
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Quindi esiste la possibilità di avere edifici ed impianti industriali ad impatto zero?
Le tecnologie disponibili, se sapientemente utilizzate, sarebbero in grado di permetterci di raggiungere questo risultato. Tuttavia, gli investimenti necessari, spesso, spaventano chi deve operare queste scelte. Fortunatamente, esiste la possibilità di raggiungere l’obiettivo per gradi. La transizione energetica, se attuata mediante scelte consapevoli, compiendo ogni passo nella direzione voluta, rappresenta una grande risorsa, più che un problema.
Per questo motivo, il gruppo Bureau Veritas Nexta ha individuato un partner strategico, in grado di dare un supporto concreto ed immediatamente efficace nel percorso di decarbonizzazione. È stato difatti avviato un dialogo estremamente proficuo con Evogy, che ha messo a disposizione un’innovativa capacità di ottimizzare sia il consumo energetico che la scelta della fonte energetica più opportuna, in funzione degli obiettivi da raggiungere, con un’azione in tempo reale grazie al supporto dell’intelligenza artificiale che comanda l’algoritmo di gestione degli impianti. Bureau Veritas Nexta supporta nella lettura degli impatti a livello societario, ovvero le emissioni Scope 1 e 2 del GHG Protocol e a livello della della Supply Chain (Scope 3) nella definizione quindi di progetti di miglioramento e compensazione.
Quale beneficio per i clienti deriva dalla collaborazione delle due aziende?
Potendo contare su un’integrazione ottimizzata dei contributi di ciascuno, Bureau Veritas Nexta ed Evogy permettono ai loro clienti di contare su una strategia di decarbonizzazione che, partendo da un’analisi dettagliata dei consumi aziendali e passando attraverso il calcolo delle emissioni GHG e progetti di miglioramento e compensazione, conduce alla definizione di KPI che permetteranno di misurare i miglioramenti ottenuti.
Inoltre, durante l’analisi iniziale dei consumi aziendali, vengono individuati gli interventi di efficientamento che permetteranno di ridurre consumi ed emissioni, completi delle analisi finanziarie che forniscono i tempi di ritorno di ciascun investimento.
Successivamente, grazie alla piattaforma messa a disposizione da Evogy, le informazioni derivanti dalla fase iniziale vengono utilizzate per creare un “modello digitale” dell’edificio o del sito industriale e, basandosi su tale modello, l’intelligenza artificiale apprende le esigenze degli utilizzatori dell’edificio ed opera, in tempo reale, ogni ottimizzazione possibile per fare in modo che i consumi, e quindi le emissioni, si riducano sempre più.
Tutto questo con una sola interfaccia utente, che permette una gestione estremamente semplice ed immediata, con dati comprensibili ed utilizzabili da ciascuna figura aziendale deputata alla rendicontazione delle performance, sia che si tratti di ESG, sia che si tratti di bilancio di sostenibilità.