Ogni 28 aprile l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) commemora la giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. Quest'anno, il tema si concentrerà sugli impatti del cambiamento climatico sul mondo del lavoro soprattutto nell’ambito della salute e della sicurezza (SSL).
Gli effetti dei cambiamenti climatici
Seppure gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute e sicurezza dei lavoratori siano distribuiti in modo disomogeneo tra le regioni e i vari settori economici, vengono comunemente identificati rischi da stress da calore, radiazioni UV, inquinamento atmosferico e gravi incidenti industriali dovuti ad eventi meteorologici estremi, così come un aumento delle malattie trasmesse da vettori e una maggiore esposizione a sostanze chimiche pericolose.
Nel corso degli ultimi decenni, si è assistito ad un costante e significativo aumento delle concentrazioni globali di gas serra quali anidride carbonica, metano e protossido di azoto, esafluoruro di zolfo ed alocarburi.
Questo fenomeno ha generato rapidi e diffusi cambiamenti nell'atmosfera, negli oceani e nella criosfera, contribuendo ad un notevole incremento degli eventi meteorologici estremi e di fenomeni non estremi ma significativi (es. picchi di siccità, aumento delle temperature medie stagionali).
Ambiente e luogo di lavoro - alcuni dati
Il bilancio di Legambiente del 2023 è drammatico: in Italia sono stati 378 gli eventi che hanno provocato impatti e danni nei territori, con un incremento del 22% rispetto al 2022, causando la morte di 31 persone.
I lavoratori sono spesso i primi ad essere esposti agli effetti del cambiamento climatico, per periodi più lunghi e ad intensità maggiore (ILO 2023) con un peggioramento delle condizioni di lavoro ed un aumento del rischio di infortuni, incidenti, malattie e in alcuni casi anche morte (Kiefer et al. 2016).
A partire da Maggio 2023, il Consiglio Nazionale delle ricerche (CNR) in collaborazione con INAIL, Aziende USL e altri partner sul territorio italiano, ha dato il via al progetto Worklimate 2.0 con l’obiettivo di valorizzare le conoscenze sugli impatti delle temperature estreme sulla salute, sicurezza e produttività aziendale, al fine di fornire alle aziende e ai lavoratori gli strumenti e strategie di prevenzione nella gestione del rischio microclima da adottare nell’ambito del sistema di prevenzione aziendale (art. 2 comma 2 D.lgs. 81/08).
In che modo le aziende possono prevenire i danni del cambiamento climatico?
Come possono intervenire per proteggere i lavoratori e garantirne la salute e sicurezza?
Il primo step è essere consapevoli dei rischi interni ed esterni all’azienda e come questi possano interagire nel ciclo di vita dei prodotti e dei servizi.
Per anni la valutazione del rischio (D.lgs. n. 81/08) e la formazione, obbligatoria per ogni azienda, si sono limitate ad analizzare e gestire solo i rischi presenti all’interno delle proprie unità produttive, senza interessarsi ai rischi che possono derivare da fattori esterni ambientali come eventi meteorologici estremi, dissesti idrogeologici ed evoluzione di nuove patologie emergenti ad essi correlate.
I datori di lavoro, in collaborazione con RSPP e MC, dovrebbero iniziare ad integrare le proprie valutazioni del rischio con gli aspetti ESG, nonchè adottare programmi di formazione dedicati a tali temi al fine di creare una cultura della salute e sicurezza a 360 gradi.
Negli anni passati, il Governo ha stanziato fondi di emergenza e d’urgenza per eventi meteo estremi.
La salute e sicurezza dei lavoratori non può però essere sempre gestita in emergenza e d’urgenza, visto la maggiore consapevolezza data dall’infinita letteratura e dalle statistiche che popolano i mezzi di comunicazione.
È obbligo del datore di lavoro tutelare la salute dei lavoratori adottando misure preventive, organizzative e procedurali con largo anticipo.
Nel contesto attuale, è diventato quindi fondamentale per le aziende condurre una valutazione del rischio climatico e della resilienza climatica che non riguardi solo i siti produttivi e i progetti, ma si estenda anche all’impatto potenziale sul singolo lavoratore.
Alcune aziende, infatti, stanno già adottando politiche di flessibilità del lavoro per permettere ai dipendenti di adattarsi alle condizioni climatiche avverse.
In conclusione, i rischi climatici per la salute e sicurezza dei lavoratori sono reali e urgenti.
Per le aziende è essenziale avviare un’efficace processo di individuazione e valutazione dell'impatto potenziale degli eventi meteo estremi, poiché gli strumenti tradizionali di valutazione dei rischi potrebbero risultare obsoleti e insufficienti, l’approccio da adottare deve essere di tipo integrato e coinvolgere più aspetti della valutazione del rischio.
Bureau Veritas Nexta supporta le aziende nell’attività di analisi del rischio di vulnerabilità ad eventi meteoclimatici e idrogeologici estremi, declinata anche sull’impatto diretto sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Al termine di questa valutazione verrà definito anche un Piano Strategico delle azioni volte alla climate adaptation e mitigation. In questo modo Bureau Veritas Nexta affianca le aziende nell’affrontare in modo strategico e proattivo i rischi climatici, fornendo soluzioni personalizzate, per mitigare gli impatti negativi, supportare la business continuity e raggiungere una sostenibilità a lungo termine.