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Misurare la Water Footprint delle aziende: ridurre gli sprechi e l'impatto ambientale

Ott. 25 2023

Secondo l’analisi dell’European Environment Agency, nel 2017 in Europa, sono stati estratti circa 250.000 milioni di m3 di acqua per soddisfare il fabbisogno dei differenti settori dell’economia. 

Si tratta di una cifra pari a quasi il 9% delle risorse rinnovabili di acqua dolce disponibili, in Europa, ogni anno. Dopo l’utilizzo, solamente una parte dell’acqua estratta viene trattata e restituita in natura. Tale percentuale varia a seconda del settore di utilizzo: in ambito agricolo la restituzione oscilla tra il 30 e il 40%; nei comparti industriale ed energetico si può raggiungere l’80% mentre nel caso della produzione di energia idroelettrica si ha un tasso di restituzione pari quasi al 100%. 
Guardando all’Italia, il nostro Paese è il primo in Europa per acqua estratta: ogni anno vengono prelevati 39 miliardi di metri cubi di acqua. Si tratta di quantità importanti considerato che la Germania, quarta in classifica, ne preleva meno di 20 miliardi. A ciò si aggiunga che negli ultimi 100 anni, sempre in Italia, la disponibilità media annua di acqua si è ridotta del 20%, una tendenza destinata a peggiorare in futuro anche a causa degli effetti del cambiamento climatico (fonte: Italy for Climate). Alla luce dei dati e del fatto che l’acqua è un bene essenziale per la vita e per lo svolgimento delle attività umane e che è disponibile in quantità limitata, appare chiaro quanto sia importante utilizzarla in modo consapevole e responsabile.

Le imprese che desiderano analizzare e migliorare l’utilizzo della risorsa idrica all’interno della propria organizzazione, possono intraprendere un percorso per indagare l’Impronta Idrica, o Water Footprint, cioè la misurazione del consumo e dell’inquinamento di acqua dolce legato allo svolgimento dell’attività, sia essa la realizzazione di un prodotto o lo svolgimento di un processo/servizio.

La Water Footprint di un’azienda considera il volume totale di acqua dolce necessario per produrre beni o servizi ed è misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati ad un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Secondo la definizione del MASE -Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il calcolo totale della Water Footprint è il risultato della somma di tre fattori:
-    acqua blu: cioè la quantità prelevata di acque superficiali e sotterranee che dopo l’uso vengono restituite nello stesso punto di prelievo ma in tempi diversi o che non vengono restituite
-    acqua verde: volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo;
-    acqua grigia: volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità
L’incidenza delle diverse componenti è un elemento determinante per stabilire la Water Footprint di un’organizzazione.

Per conoscere la propria Impronta idrica, un’azienda deve rivolgersi a professionisti qualificati, come gli esperti di Bureau Veritas Nexta, secondo le indicazioni della norma ISO 14046:2014. La norma infatti specifica i principi, i requisiti e le linee guida utili alla rendicontazione e si pone gli obiettivi di:
•    valutare l’ampiezza dei potenziali impatti ambientali correlati all’acqua
•    identificare le opportunità di riduzione dei potenziali impatti ambientali correlati all’acqua associati alle diverse fasi del ciclo di vita di prodotti/associazioni/organizzazioni
•    facilitare l’ottimizzazione e l’efficienza della gestione idrica
•    fornire informazioni coerenti e affidabili per la rendicontazione dell’impronta idrica, utilizzando l’analisi Water Footprint come decision-making tool per prendere decisioni strategiche.

Il percorso proposto da Bureau Veritas Nexta per il calcolo aziendale dell’Impronta Idrica è articolato in quattro fasi:

1. Definizione dell’obiettivo e dello scopo dell’analisi
2. Analisi dell’inventario dell’impronta idrica
3. Valutazione dell’impatto dell’impronta idrica
4. Interpretazione dei risultati.

Ad analisi conclusa, l’azienda potrà ottenere la certificazione ISO 14046:2014 ed utilizzare le informazioni e le analisi raccolte nel Report per stabilire un piano di efficientamento e valutare eventuali interventi di miglioramento. 
Bureau Veritas Nexta, inoltre, potrà supportare l’impresa nelle delicate fasi di comunicazione dei risultati del report

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