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Progettare in BIM per ottimizzare tempo e costi di realizzazione

Giu. 8 2020

Che si tratti di edifici o di opere pubbliche, per progettare bene occorre utilizzare metodi adeguati che consentano di ridurre gli errori, prevenire gli imprevisti e parlare con un unico linguaggio codificato a tutte le professionalità che prendono parte all’ideazione e alla realizzazione dell’opera; il metodo BIM, acronimo di Building Information Modeling, permette di ottenere tali risultati nello stesso momento tramite l’aiuto di un software. Punti, oggetti, linee ed elementi trovano una loro chiara e inequivocabile collocazione, così da  eliminare quasi totalmente il rischio di incorrere in errori comuni, come sovrapposizioni, dimenticanze o sbagli di computo.

Il BIM può essere utilizzato in tutte le fasi di vita dell’opera: progettazione, realizzazione, manutenzione e anche per prevedere alcuni possibili scenari, tra i quali l’invecchiamento dei materiali di costruzione utilizzati, consentendo tra le altre cose, di programmare le manutenzioni. 

Si tratta di una vera e propria rivoluzione. Da una parte, il Building Information Modeling, per la sua capacità di raccogliere, organizzare e gestire dati, può essere considerato più come un sistema informativo che uno informatico. Dall’altra, il poter integrare in un solo progetto competenze e professionalità differenti lo rende un sistema altamente “collaborativo”.

Come ogni cambiamento, anche il passaggio dal tradizionale CAD richiede pratica, adattamento e  tempo. Ma l’impegno profuso è ricompensato dai molti vantaggi: integrazione dei processi, collaborazione tra professionalità, possibilità di prevedere e simulare possibili situazioni di rischio o scenari futuri e replicabilità del modello utilizzato.

La versatilità e le potenzialità di questo metodo hanno fatto sì che, negli ultimi anni, il modello BIM sia stato utilizzato in un numero crescente di grandi progetti in ambito privato ed è sempre più diffuso per la realizzazione di commesse pubbliche.

I dati raccolti da OICE nel “Rapporto sulle gare BIM 2019 per opere pubbliche”, evidenziano una crescita costante dei bandi per servizi di architettura e ingegneria presentati in BIM nell’ultimo quinquennio. Essi sono passati dai 4 del 2015 ai 478 del 2019 (ai quali si aggiungono 7 bandi per appalti integrati e 2 per project financing), per un valore economico complessivo di 296 milioni di euro. L’incremento delle gare inoltre, è stato accompagnato da una crescita importante di tutto il mercato dei servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.) che, lo scorso anno, hanno segnato un +0,08% nel numero e +20,1% nel valore.

Nell’ambito delle Opere Pubbliche la transizione al modello BIM è ulteriormente sostenuta e accelerata dal quadro normativo: il “Decreto BIM” DM 560/2017 prevede che entro il 2025 tutte le nuove opere dovranno essere progettate in BIM. L’adozione del BIM è progressivamente iniziata nel 2019 e proseguirà anche nei prossimi anni secondo una scansione del valore economico dell’opera: da quest’anno l’obbligo ha interessato i lavori oltre i 50 milioni di euro; nel 2021 per i lavori oltre i 15 milioni di euro; nel 2022 per opere oltre i 5,2 milioni di euro; nel 2023 per opere oltre 1 milione di euro fino al 2025 per tutte le nuove opere.

I bandi di gara, oltre ad essere soggetti alle prescrizioni del DM 560/2017, dovrebbero essere sempre accompagnati anche da un altro documento: il Capitolato Informativo.

Questo documento, regolato anche dalla Norma UNI/11337, viene predisposto dalla committenza e contiene tutte le richieste, le istruzioni e i requisiti informativi richiesti per l'implementazione del modello BIM.
Pur trattandosi di un documento particolarmente utile, nel 2019 solo 110 bandi pubblicati (dei 478 totali) comprendevano il Capitolato Informativo tra i documenti di gara.

Tornando all’adozione sempre più diffusa del BIM, va evidenziato che gli obblighi hanno portato con sé anche la necessità, per molti studi professionali, di acquisire in breve tempo familiarità con lo strumento BIM o in alternativa, di rivolgersi per tali attività a consulenti esterni. In quest’ultimo caso in particolare, è importante conoscere il professionista al quale ci si affida.
Nella scelta è sempre meglio preferire consulenti che siano in possesso di una certificazione delle proprie competenze in ambito BIM. Assicurarsi in tal senso è utile per evitare spiacevoli inconvenienti, le cui conseguenze potrebbero ricadere sul risultato finale della gara quando non nella realizzazione finale dell’opera.

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