PROGETTARE CONSAPEVOLMENTE PER RIDURRE L'IMPATTO AMBIENTALE
Dopo la battuta di arresto dovuta all’emergenza sanitaria del 2020, l’attività edilizia, misurata dall’Istat in base alla rilevazione dei permessi di costruire, registra un importante incremento rispetto all’anno precedente: + 21,9% per il numero di abitazioni e +20,1% per superficie utile dei nuovi fabbricati residenziali.
Si evidenzia una crescita, sebbene più contenuta, anche nell’ambito dell’edilizia non residenziale che segna un +9,7% (dati Istat, Annuario statistico italiano 2022, capitolo 18). Tuttavia, la ripresa del settore porta con sé alcune considerazioni sull’impatto che gli edifici hanno sull’ambiente. Secondo i dati per Parlamento Europeo, gli edifici nell'UE sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Percentuali significative che, nei prossimi anni, dovranno ridursi se si vuole raggiungere l’obiettivo europeo di neutralità climatica entro il 2050. Un termine che potrà essere rispettato solamente utilizzando sin da ora materiali da costruzione a basso impatto ambientale uniti a soluzioni efficienti dal punto di vista energetico. Ma in che modo sarà possibile attuare tale proposito?
Per integrare in modo funzionale efficienza e sostenibilità nella realizzazione di una nuova struttura o nella ristrutturazione dell’esistente, è possibile adottare un approccio legato ai concetti di economia circolare noto come Life Cycle Thinking (LCT) che, grazie ad una visione olistica della produzione e del consumo di un prodotto o un servizio, aiuta a valutarne gli impatti lungo tutto il ciclo di vita. LCT aggiunge alla consolidata attenzione al processo produttivo di un prodotto, una consapevolezza degli impatti ambientali, sociali ed economici. Scopo ultimo dell’applicazione di questo approccio è la riduzione dell’uso delle risorse necessarie alla creazione di un bene e delle emissioni da esso generate. Inoltre, il concetto di Life Cycle Thinking racchiude al suo interno altre tre ulteriori metodologie specifiche: il Life Cycle Assessment (LCA) cioè lo studio dei potenziali impatti ambientali; il Life Cycle Costing (LCC), un approccio basato sulla valutazione dei costi economici ed il Social LCA, ovvero l’analisi degli impatti sociali di un prodotto o servizio.
Tornando all’ambito edilizio, per avere un’idea degli effetti che una nuova costruzione potrà avere sull’ambiente circostante, sarà necessario procedere con un’analisi LCA. Lo studio dovrà essere condotto affidandosi a professionisti qualificati e includerà la valutazione delle emissioni per la componente “Embodied” (materiali) e per quella “Operational” (fase di uso).
La valutazione dell’Embodied Carbon servirà a stabilire la quantità delle potenziali emissioni prodotte per l’edificazione, prendendo in esame elementi quali:
• estrazione e lavorazione delle materie prime
• lavorazione dei materiali
• produzione e assemblaggio dei componenti
• trasporto
• costruzione
• manutenzione, riparazione ed eventuali sostituzioni
• demolizione e smaltimento.
La valutazione dell’Operational Carbon invece, prenderà in esame l’energia utilizzata e le emissioni generate dall’edificio durante la fase di utilizzo. Sarà quindi quantificata l’energia necessaria alle operazioni di riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, ventilazione e quella per il funzionamento delle apparecchiature. A questa si aggiungeranno informazioni relative alle emissioni generate da tali processi.
La Life Cycle Assessment (LCA) condotta su un edificio nelle sue fasi di costruzione e di funzionamento, consente di tenere sotto controllo le tipologie di materiali utilizzati (e di scegliere quelli a ridotto impatto ambientale e con un più alto livello di efficienza), ma anche di mantenere le emissioni prodotte dall’edificio in funzione entro livelli ragionevoli.
Un ulteriore strumento utile a certificare la prestazione di un edificio legata alle emissioni è la Zero Carbon Certification, applicabile sia su immobili oggetti di riqualificazione che di nuova edificazione. Si tratta di una certificazione sviluppata nel 2018 dall’International Living Future Insitute (ILFI) che ha lo scopo di promuovere un approccio Carbon Neutral del settore delle costruzioni. Questo schema di certificazione si basa su tre concetti:
• Reduce: Ridurre le emissioni prevedendo l'uso di sistemi di costruzione efficienti e la selezione responsabile dei materiali
• Disclose: Valutare il consumo energetico effettivo dell'edificio, il processo di costruzione e l’embodied carbon dei materiali installati
• Offset: Compensare le emissioni associate all’intervento attraverso l'approvvigionamento di energia rinnovabile, materiali sequestranti di carbonio e compensazioni di carbonio.
Dotarsi di strumenti quali certificazioni e studi sugli impatti del costruito non significa solo divenire parte attiva nella tutela dell’ambiente e nel contenimento degli effetti negativi del cambiamento climatico, ma investire in maniera consapevole, allineandosi alle direttive comunitarie. Tra queste ultime, infatti, vi è il Regolamento UE 2020/852, meglio conosciuto come Tassonomia; esso ha tra i propri obiettivi anche la mitigazione dei cambiamenti climatici, la transizione verso un’economia circolare e la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento.